L’andamento della stagione estiva è incoraggiante e rispecchia la volontà di tornare a viaggiare, ma allo stesso tempo, i due anni di crisi e le attuali turbolenze economiche continuano ad avere un forte impatto sul settore; sia come modello di business che come disponibilità di servizi.
ALCUNE DELLE CONSEGUENZE PIÙ IMPATTANTI
Lo scenario in cui stai operando è cambiato, con conseguenze inevitabili su tutti gli attori della filiera, viaggiatori, fornitori e ovviamente agenzie di viaggio.
- Diminuzione dell’offerta, su tutti i servizi travel (air, hotel, car, etc.). Nei due anni di crisi sanitaria tutti gli operatori hanno ridotto l’offerta per cercare di contenere i costi, per es. tagliando rotte, riducendo il personale o chiudendo strutture alberghiere, e ad oggi siamo ancora ben lontani dalle disponibilità pre-Covid.
- Aumento dei prezzi dei servizi, inevitabile sia per la riduzione dell’offerta, sia per il rincaro di tutti i prezzi di gestione, dovuti all’inflazione in crescita e all’impatto della guerra in Ucraina.
- Scioperi e logistica, le turbolenze ancora in corso peggiorano ulteriormente la situazione, causando disagi imprevisti e riducendo ulteriormente alcune possibilità, come nel caso dei noleggi auto a lungo termine che nel periodo estivo risultano limitati a causa della difficoltà nel processo di manutenzione.
- Lavoro extra non remunerato per la gestione degli imprevisti dovuti a cancellazioni aeree.
- Il rischio per le agenzie nella creazione di pacchetti ad hoc e di dover farsi carico di responsabilità in fatto di riprotezioni.
- Remunerazione della filiera, anche in questo caso, improbabile pensare di tornare alle logiche di relazione economica (leggi incentivazioni) pre-Covid, con impatti su aziende e viaggiatori ancora da definire.